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INPS. Osservatorio pensioni decorrenti nel 2023 e primo semestre 2024: i dati

È stato pubblicato l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati, fino al 2 luglio 2024, sulle pensioni decorrenti nel 2023 e nel primo semestre del 2024.

 

Il monitoraggio riguarda i trattamenti liquidati dalle seguenti gestioni:

 

  • Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);

 

  • coltivatori diretti, mezzadri e coloni;

 

  • artigiani e commercianti;

 

  • Gestione Dipendenti Pubblici (GDP);

 

  • lavoratori parasubordinati;

 

  • assegni sociali.

 

Sia per il 2023 che per il 2024, i requisiti delle pensioni di vecchiaia prevedono un’età minima di accesso pari a 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi.

 

I requisiti della pensione anticipata sono 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età.

 

Ulteriori possibilità di uscita anticipata sono offerte:

 

  • dalla Quota 102 per chi compie almeno 64 anni di età e maturi almeno 38 anni di anzianità̀ contributiva nel 2022;

 

  • dalla Quota 103 per chi abbia compiuto 62 anni di età e maturato 41 di contributi entro il 31 dicembre 2023 e prorogata al 2024 con stessi requisiti ma calcolo della pensione interamente contributivo;

 

  • da Opzione donna prorogata per il 2023 e 2024 con stesse restrizioni e requisito anagrafico aumentato di un anno.

 

Persistono, inoltre, i canali di uscita per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni gravose e a lavori usuranti.

 

I DATI

 

In tutte le gestioni, a eccezione degli assegni sociali, si registra un numero più basso di liquidazioni di pensioni nel primo semestre del 2024 rispetto al primo semestre del 2023.

 

Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva che:

 

  • il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nei primi sei mesi del 2024 è diminuito di tre punti percentuali rispetto al 2023, risultando pari al 22%;

 

  • le pensioni anticipate, rispetto a quelle di vecchiaia, in tutte le gestioni, risultano più basse nei primi sei mesi del 2024 rispetto al 2023, attestandosi al 3% in più rispetto a quelle di vecchiaia;

 

  • la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nel primo semestre del 2024 un valore inferiore a quello del 2023, attestandosi al 114% (118% nel 2023);

 

  • il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta invariato (48% nel 2023 e 48% nel primo semestre del 2024).