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ISPRA – Emissione di gas effetto serra Italia

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato i dati ufficiali sulle emissioni di gas serra in Italia (consultabili al seguente LINK). Dal rapporto emerge che, nel corso del 2023, le emissioni nazionali di gas climalteranti hanno registrato una riduzione del 26% rispetto ai livelli del 1990. Questo risultato significativo è principalmente attribuibile al miglioramento dell’efficienza energetica, alla crescente diffusione delle fonti rinnovabili nei settori industriali e alla transizione verso combustibili a minore intensità carbonica.

 

Rispetto all’anno precedente, il 2022, si è osservata una contrazione del 6,8%. Tuttavia, questa tendenza positiva non ha interessato tutti i settori: il comparto dei trasporti, che incide per oltre il 90% sulle emissioni derivanti dal traffico su strada, ha continuato a crescere, superando del 7% i livelli del 1990. Nel quadro complessivo delle emissioni nazionali, il settore dei trasporti rappresenta il 28% del totale, seguito dalla produzione di energia (21%), dal comparto residenziale (18%) e dall’industria manifatturiera (13%). Complessivamente, questi settori sono responsabili di oltre la metà delle
emissioni di gas serra a livello nazionale.

 

Secondo il regolamento europeo Effort Sharing, che impone una riduzione del 43,7% delle emissioni rispetto al 2005 nei settori non ETS, il mancato taglio delle emissioni nel comparto trasporti ha portato il Paese vicino ai limiti massimi consentiti. La significativa contrazione delle emissioni nel settore energetico è stata determinata, in larga parte, dal calo delle emissioni provenienti dall’industria manifatturiera e dalle costruzioni, che nel 2023 hanno registrato una riduzione del 45,2%. Un trend analogo ha interessato il settore delle industrie energetiche, confermando l’efficacia
delle strategie adottate per favorire la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

 

Importante è un intervento tempestivo e mirato per ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardando al contempo la salute delle lavoratrici, dei lavoratori e delle persone. È fondamentale avviare un deciso percorso verso una mobilità sostenibile, incentivando l’adozione di mezzi di trasporto e veicoli a basso impatto ambientale. Contestualmente, occorre rafforzare i piani per il miglioramento della qualità dell’aria, ridurre il costo dell’energia elettrica, incrementare
l’efficienza energetica anche del patrimonio edilizio pubblico e privato e promuovere la riforestazione urbana. Queste misure, che il Governo è chiamato ad adottare con urgenza, rappresentano pilastri fondamentali per una Giusta Transizione verso un modello economico sostenibile, in grado di coniugare la tutela ambientale con il progresso sociale ed economico. Tale transizione non può prescindere dal miglioramento delle condizioni lavorative e dalla riqualificazione e ricollocazione di quanti saranno coinvolti nei processi di riconversione ecologica del lavoro. Solo così sarà possibile garantire un futuro equo e sostenibile per tutti.