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La UIL chiede una legge sulla rappresentanza

I temi dei salari e del lavoro sono da affrontare con determinazione. Quest’anno abbiamo 10milioni di lavoratrici e lavoratori in attesa del rinnovo contrattuale. Come sindacalisti siamo preoccupati del recupero del potere d’acquisto, nonostante la narrazione che viene fatta sull’occupazione.

 

In questo paese non siamo ancora in grado di definire “chi rappresenta che cosa”: un argomento strategico sia per portare avanti le istanze dei lavoratori che nella limitazione dei contratti pirata.

 

Abbiamo discusso all’interno della nostra Organizzazione su questi temi ritenendo che oggi più che mai sia necessario intervenire attraverso la legge.

 

Qualche anno fa abbiamo firmato un accordo con CGIL CISL e Confindustria sulla rappresentanza che unisce il numero degli iscritti presenti nel registro dell’INPS e i voti delle elezioni RSU. La media di questi due può dare la giusta fotografia della rappresentanza. Questo è quello che già accade per il pubblico impiego ed è certificato dall’Aran e lo stiamo applicando in alcuni settori del privato.

 

Questo sistema, che negli ultimi anni ha avuto un periodo di sperimentazione, inizia a dare dei dati effettivamente interessanti sulla rappresentanza.

 

Questo Governo ha un occhio di riguardo verso i sindacati meno ostili, è un dato di fatto oggettivo! Anche questo è uno dei motivi per cui è necessario cambiare registro e misurare così come per i partiti, anche le rappresentazioni sindacali.

 

Chiediamo, dunque, al governo, politica e parlamento di fare una Legge di sostegno a questo accordo, misurando la rappresentatività sia per la concertazione che per la firma degli accordi. Una legge sulla rappresentanza prevede un percorso che arriverà anche al riconoscimento del valore Erga Omnes dei contratti, l’applicazione dell’art.39 della Costituzione e a sostenere l’applicazione del salario minimo.

 

E, inoltre, chiediamo sia misurata la rappresentanza di tutti i soggetti, comprese le associazioni datoriali!
Serve un intervento normativo, dunque, che obblighi le associazioni datoriali a dichiarare gli iscritti alle organizzazioni sindacali e che stabilisca che al di sotto dei 15 dipendenti si costituisca la rappresentanza unitaria dei lavoratori alla quale votano tutti i lavoratori, così come avviene per i partiti.

 

Presentiamo questa proposta che porteremo presto all’attenzione anche di CGIL, CISL e Confindustria su cui ci auguriamo ci sia condivisione in virtù proprio dell’accordo che abbiamo firmato insieme precedentemente.

 

Noi siamo pronti ad affrontare questa sfida!