L’Italia è una delle 8 finaliste della Nations League ma non ha avuto molta fortuna nel sorteggio. La Germania, rivale storica, è una delle peggiori squadre che potevano capitare. Colma di talenti come Sané e Musiala ma anche quadrata e ben messa in campo. Insomma un’armata difficile da scardinare.
Eppure l’Italia, nel match di andata a San Siro di venerdì, aveva iniziato alla grande. Il vantaggio firmato Sandro Tonali, uomo di casa, aveva illuso i tifosi che la partita sarebbe stata tutta in discesa. In effetti la Nazionale stava giocando e costruendo molte palle gol ma si sa che quando non concretizzi e chiudi la partita prima o poi gli avversari la riaprono. E così è stato.
La Germania su due palle alte, un cross e un corner, firma i due gol della rimonta e costringe gli Azzurri a dover inseguire il passaggio del turno a Dortmund. Ci sono rimpianti per le grosse occasioni avute e non sfruttate, anche per merito del portiere tedesco, Baumann. Raspadori e Kean, i due attaccanti scelti da mister Spalletti, avrebbero potuto fare decisamente meglio sotto porta.
Ora servirà almeno un gol in terra straniera per portare la partita ai supplementari. Nota negativa l’infortunio al legamento collaterale del ginocchio sinistro per Calafiori e il mancato recupero di Cambiaso. Due che certamente avrebbero potuto fare la differenza.
Tuttavia, l’Italia è forte, i giocatori sono di caratura internazionale e l’allenatore è pronto a guidarli verso una clamorosa rimonta nella Renania Settentrionale. Nell’aria aleggiano i fantasmi del 2006 quando furono i tifosi tedeschi a versare lacrime di delusione…
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA